SPOILER su Prison Break, Grey’s Anatomy, UnREAL, Teen Wolf, Elementary, Blindspot, Rizzoli & Isles, The Blacklist e altri — Amore per le serie TV

Doppia razione di anticipazioni quest’oggi dagli esperti Natalie Abrams e Michael Ausiello tra scoop sulle prossime stagioni delle serie che torneranno in autunno, nuovi arrivi, dichiarazioni e non solo… Prison Break Michael Scofield è stato etichettato come un terrorista con legami con l’ISIS, ma l’ISIS non sarà l’unico grande antagonista del revival, in sé. Grey’s […]

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Come cancellare la cronologia su iPhone

Come cancellare la cronologia su iPhone

Il tuo iPhone passa spesso per le mani di amici e parenti e non vuoi che questi possano vedere la lista dei siti che hai visitato sul tuo “melafonino”? Niente di più facile. Puoi facilmente far fronte alla cosa andando ad eliminare la cronologia del browser che utilizzi di solito per navigare sul Web. Se non sai ancora come si fa, non temere. Segui tutti i passaggi della guida che trovi qui sotto e in men che non si dica scoprirai come cancellare la cronologia su iPhone, con Safari ma anche con altri browser Web alternativi comunemente utilizzati sul “melafonino”, quali Chrome e Firefox.

Come dici? Non sei molto pratico in informatica e nuove tecnologie e temi che la procedura da seguire per poter cancellare la cronologia su iPhone sia troppo complicata per te? Ma no, non hai assolutamente motivo di preoccuparti, davvero. Contrariamente alle apparenze, cancellare la cronologia su iPhone è infatti un’operazione estremamente semplice da effettuare, forse anche più che su computer. Tutti, quindi, possono riuscire senza problemi nell’impresa, basta solo avere un minimo di concentrazione e qualche istante di tempo libero.

Se sei quindi effettivamente intenzionato a scoprire che cosa bisogna fare per poter cancellare la cronologia su iPhone ti suggerisco di metterti ben comodo, di afferrare il tuo smartphone a marchio Apple e di concentrarti sulla lettura delle righe successive. Sono certo che alla fine potrai dirti più che soddisfatto e che in caso di necessità sarai anche pronto e ben disponibile a spiegare a tutti i tuoi amici bisognosi di ricevere una dritta analoga come fare. Che ne dici, scommettiamo?

Nota: La procedura da seguire – come già accennato – è semplicissima per tutti i programmi di navigazione, però fa’ attenzione: se sul tuo melafonino sono attivi i servizi di sincronizzazione online per la cronologia di Safari, di Chrome e di Firefox, perderai i dati anche sul computer e su tutti gli altri device connessi al tuo account di iCloud, Google e/o Sync.

Safari (segue)

Nausicaä della Valle del vento

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Nausicaä della Valle del vento (風の谷のナウシカ Kaze no tani no Naushika?) è un film d’animazione del 1984 scritto e diretto da Hayao Miyazaki, tratto dal suo manga omonimo. È una storia di fantascienza post apocalittica con accenti ambientalisti e fu presentata dal WWF alla sua uscita nel 1984[1]. Sebbene sia stato concepito prima della fondazione dello Studio Ghibli, il film è spesso considerato l’opera iniziale dello studio[2][3]. Tra i riconoscimenti ottenuti, ha vinto l’Anime Grand Prix promosso dalla rivista Animage nel 1984[4].

Il film narra la storia di Nausicaä, giovane principessa della Valle del vento, che rimane coinvolta in uno scontro contro Tolmechia, un regno che cerca di riportare in funzione un’antica arma per spazzare via una giungla tossica popolata da insetti giganti. Nausicaä dovrà cercare di fermare i tolmechiani dall’irritare queste creature.

La 25ª ora

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La 25ª ora è un film del 2002, diretto da Spike Lee, tratto dal romanzo omonimo scritto da David Benioff.

New York, 2002. Monty Brogan è uno spacciatore di droga, fidanzato con Naturelle, una ragazza portoricana. I suoi migliori amici sono Jacob, un insegnante innamorato di una sua studentessa, e Frank, un cinico agente di borsa. Monty ha anche un cane, con il quale passeggia per le strade di New York. Il padre, James, è un vigile del fuoco in pensione che pensa spesso ai colleghi uccisi l’11 settembre.

Monty è stato condannato a sette anni di carcere; dopo che la polizia in seguito ad una soffiata ha trovato nel suo appartamento molti contanti ed un chilo di eroina si appresta a vivere l’ultima sua notte di libertà, in compagnia dei suoi amici e della sua fidanzata.

Monty non riesce a capacitarsi della sua colpa e in un monologo inizia a insultare tutti, prima di capire che l’unico colpevole della sua situazione è lui.

Il gruppo va quindi in una discoteca, per salutare Monty e festeggiare la sua ultima notte in libertà. Questi però è convinto che non reggerà alla galera perché ha paura che lo violentino o lo uccidano. Per non presentarsi in carcere con un aspetto troppo pulito, si fa picchiare da Frank, quindi saluta Naturelle e sale in auto con il padre, per andare in carcere.

Il padre però non si dirige verso il penitenziario, ma intraprende un viaggio in una metaforica venticinquesima ora, dove Monty potrà rifarsi una vita e rimediare ai suoi errori. Il sogno però si infrange, lasciando il posto al destino di Monty che si compie.

È uno dei primi film ambientati a New York dopo la tragedia dell’11 settembre 2001, ed il primo a mostrare Ground Zero.[1]

Considerato uno dei migliori film di Spike Lee,

Afghanistan, guerra e droga: la verità che imbarazza la Nato

Afghanistan, guerra e droga: la verità che imbarazza la Nato

E’ davvero incomprensibile come l’Occidente possa continuare a mandare i propri soldati in Afghanistan. La Seconda Guerra mondiale durò sei anni, quella per sconfiggere la terribile armata dei talebani è in corso dal 2001, ovvero da 15 e all’ultimo vertice della Nato è stata prorogata fino al 2020.

Diciannove anni per sconfiggere i terribili talebani? E pagando un trilione di dollari? Un po’ troppi, ne converrete. Non è un caso che spagnoli, inglesi e francesi abbiano deciso di ritirarsi unilateralmente. Non vedono più l’utilità di una missione che in termini militari ha fallito ma che l’America di Obama intende prolungare. Secondo un osservatore attento come il generale italiano Mario Arpino, la verità è che l’occupazione militare è diventata permanente sebbene nessuno lo  ammetta. Secondo altri osservatori ci sarebbero altre ragioni, tra cui le pressioni dell’establishment e dell’industria militare per continuare a beneficiare degli ingenti finanziamenti.

Di certo la guerra in Afghanistan è stata un fallimento. Non è servita a sradicare un regime indicato come uno dei principali sostenitori del terrorismo neosalafita. Non ha portato democrazia, nè benessere alle popolazioni locali, che sono sempre più povere. In compenso ha generato immensi benefici ai trafficanti di droga. E’ la verità taciuta su questo conflitto, sebbene ci riguardi da vicino perché l’eroina finisce anche in Europa. A svelarne  il lato nascosto e imbarazzante è un giornalista indipendente, Enrico Piovesana, in un saggio breve e convincente “Afghanistan 2001-2016 – La nuova guerra dell’oppio”, Arianna Editrice. Piovesana frequenta da anni Kabul e la sua denuncia nasce proprio dall’esperienza personale.

La tesi è tanto forte quanto scomoda: le truppe della Nato hanno di fatto favorito i narcotrafficanti. Fantasie? Non proprio: nel 2000, prima dell’intervento militare, la produzione di oppio in Afghanistan era azzerata, oggi rappresenta il 92% di quella mondiale.

In teoria, la Nato condanna la produzione di oppio e infatti i villaggi sono disseminati di cartelli che la scoraggiano, cartelli che però tutti ignorano; nella realtà la produzione e il traffico sono ampiamente tollerati. Per una ragione molto semplice: oggi l’oppio è diventato la principale fonte di sostentamento per la popolazione afghana. E di un business da decine di miliardi di euro a cui i potentati locali, che poi garantiscono la stabilità di alcune zone del Paese, non sono insensibili. (segue)