“Acque toscane cedute alla Francia e nessuno ci ha avvertiti”

“Acque toscane cedute alla Francia e nessuno ci ha avvertiti”

SIMONA POLI

UN pezzo di arcipelago toscano “sottratto” all’Italia dalla Francia? La Lega sulla questione interroga in consiglio regionale Marco Remaschi, l’assessore con delega al mare, e tutta l’aula ascolta la sua risposta a bocca aperta. «Sono state cedute porzioni di superficie marina per 339,9 chilometri quadrati e acquisite per 23,85 chilometri quadrati », dice Remaschi, «con una diminuzione di 316 come si capisce facendo la sottrazione ». Sottrazione di nome e di fatto, a quanto pare. Da lì era partito il leghista Claudio Borghi, portavoce dell’opposizione. Da quell’accordo Italia-Francia per la cessione alla Francia, da parte del governo, di acque territoriali italiane, a largo delle isole dell’arcipelago toscano. «Nessuno ci ha informati, nessuno ci ha chiesto niente», svela ora Remaschi. «Il 18 febbraio ho chiesto un appuntamento al ministro degli Esteri Gentiloni ma da parte sua silenzio assoluto. Solo oggi (ieri per chi legge) ho sentito per telefono il sottosegretario Enzo Amendola che mi assicura che non c’è niente di vero in questa storia. Lo incontrerò a Roma nei prossimi giorni ma francamente non so cosa potrà dirmi, visto che io ho fatto fare le mie ricerche agli uffici dell’urbanistica e mi sono convinto che la cessione ci tocca eccome. Vediamo cosa replicherà».

Remaschi ha precisato che la superficie marina ceduta è davanti alle coste toscane, all’isola di Capraia, mentre quella acquistata si trova davanti alle isole d’Elba e di Pianosa. «Le risorse contenute nel tratto di mare interessato, che ospita il Santuario per i mammiferi marini, sono di altissimo pregio naturalistico», dice l’assessore. «L’accordo Italia Francia sembra penalizzi in maniera rilevante il settore della pesca professionale marittima». La Regione non è mai stata messa a conoscenza dell’accordo firmato, ma ancora non ratificato. La materia è di esclusiva competenza statale ma la Toscana vuole vederci chiaro.

Borghi ha incassato la risposta. «È possibile », domanda, «cedere territorio dello Stato senza nessun tipo di coinvolgimento degli organi democratici? Adesso partirà ogni tipo di iniziativa a livello regionale e poi nazionale per far sì che l’accordo non venga ratificato e perché non venga ceduto nemmeno un centimetro del territorio italiano». Anche la Liguria è in pieno allarme: le navi dei pescatori si muovono ormai col terrore di essere fermate dalle autorità francesi per aver “sconfinato” nelle loro acque. Anche il governatore Toti ha chiesto di vedere con urgenza Gentiloni.

Borghi parla di »alto tradimento». E sul sito “Il primato nazionale” accusa direttamente il governo. «Ci sono stati migliaia di italiani morti per riconquistare parti del territorio nazionale, come Trento e Trieste», dice Borghi. «Qui abbiamo un ministro che senza avvisare la Regione e senza avvisare il Parlamento regala ad un paese straniero un’area superiore a quella della provincia di Trieste. Il codice penale dice che chi è incaricato di trattare affari di stato va in carcere se infedele al mandato: delle due l’una, o Gentiloni ha agito secondo mandato (e quindi si deve dimettere Renzi come mandante) o non lo è stato e quindi deve essere incriminato secondo legge. La Lega Nord non permetterà la cessione di nemmeno un centimetro di mare toscano, ligure o sardo. Il trattato non deve essere ratificato dal parlamento a costo di rinnegare la firma con conseguente figuraccia internazionale. La Lega agirà in ogni sede perché i responsabili paghino le conseguenze».

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