Il Monte Gorzano è il monte più alto dei Monti della Laga. Si trova a cavallo tra Abruzzo e Lazio, al confine fra la provincia di Teramo e quella di Rieti (fino al 1927 era interamente abruzzese, e a riprova di ciò anticamente era anche noto come Monte di Roseto con riferimento all’allora comprensorio formato dagli attuali comuni di Cortino e Crognaleto). Con i suoi 2458 m è la cima più alta del Lazio. Mount Gorzano is the highest mountain in the Monti della Laga. It straddles between Abruzzo and Lazio, on the border between the province of Teramo and that of Rieti (until 1927 was entirely in Abruzzo, and evidence of this was once also known as Monte di Roseto with reference to the then district formed by the common current Cortino and Crognaleto). With its 2458 m is the highest peak of Lazio.
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I castellieri dei Trinci sul sentiero VUT a Capodacqua di Foligno
Giro molto vario che ci permetterà di “scoprire” parte dei monti che fanno da contorno al borgo diCapodacqua di Foligno.
Si parte dal parcheggio del paese e nei pressi della magnifica rocca dei Trinci,
da poco restaurata, si incomincia a salire decisamente dapprima tra uliveti e poi immersi nei boschi.
Giunti a quota 700 si piega decisamente verso est e costeggiando la valle di Rio si arriva all’omonimo
paesino, da qui si continua a salire fino ad incrociare la carrareccia per Afrile che, dopo qualche decina
di metri, si lascia per salire sui monti che sovrastano il paese (altezze intorno ai 1000 mt.). Si
ridiscende fino ad arrivare a Fondi e da qui risalire al monte Burano, mt. 1129 altitudine massima del
percorso. Lasciata la cima si ridiscende a Capodacqua percorrendo il sentiero VUT che ci permetterà,
anche, di toccare il castello di Gallano, altro bell’esempio di ristrutturazione di un borgo medievale.
varied tour that will allow us to “discover” side of the mountains that surround the village of
Capodacqua di Foligno. It starts from the village car park and near the magnificent castle of Trinci,
recently restored, it starts to climb steeply at first and then by olive trees in the woods.
Reach a height of 700 is definitely turns east and along the Rio valley you get the eponymous
village, from here continue to climb until you reach the cart track for Afrile that after a few dozen
meters, is left to climb the mountains that overlook the town (heights around 1000 mt.). Yes
back down until you get to the Funds and from there back to the upstream Burano, mt. Maximum altitude of 1129
path. Leaving the peak, it goes back to Capodacqua VUT along the path that will allow us,
Also, touching Castle Gallano, another fine example of renovation of a medieval village.
Ponte sospeso e volo dell’Angelo sulle Dolomiti Lucane
Le Dolomiti Lucane sono montagne rocciose situate nel cuore della Basilicata. Pur non essendo montagne particolarmente imponenti offrono scenari del tutto unici ed affascinanti e rappresentano un luogo ideale per fare trekking ed escursionismo.
Sono così chiamate per la loro somiglianza con le Dolomiti Trentine e Venete.
La loro forma così singolare e affascinante è il risultato dell’erosione atmosferica.
Il complesso roccioso assume forme particolarmente incantevoli in prossimità di Castelmezzano e Pietrapertosa: i due borghi delle Dolomiti sorti per motivi strategici e difensivi a ridosso delle guglie più maestose del comprensorio.
Castelmezzano e Pietrapertosa fanno entrambi parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia.
Castelmezzano, 750 metri di altezza, impianto ancora medioevale, con tutta la suggestione di simboli orientali che sbucano tra le case aggrappate alla roccia secondo l’antica forma di terrazzamento.
Scale e vicoli portano nel luogo dove c’era un castello-fortezza normanno-svevo, il Castrum Medianum, cioè Castello di Mezzo (da cui deriva il nome del paese).
Pietrapertosa, con i suoi 1088 metri, è il comune più alto della Basilicata, abitato fin dal IV sec.a.c.
C’è anche un castello che poggia sulla pietra e che si chiama Arabat, termine saraceno, attorno cui sono sorte le case verso il basso, tra strette strade e vicoli ciechi, usando spesso la stessa roccia delle Dolomiti come pareti, formando una sorta di anfiteatro, nascosto dalla pietra che la circonda.
Panorama su Amatrice dalla Vetta del Gorzano con cascate finali
Il Monte Gorzano è il monte più alto dei Monti della Laga.
Si trova a cavallo tra Abruzzo e Lazio, al confine fra la provincia di Teramo e quella di Rieti (fino al 1927 era interamente abruzzese, e a riprova di ciò anticamente era anche noto come Monte di Roseto con riferimento all’allora comprensorio formato dagli attuali comuni di Cortino e Crognaleto). Con i suoi 2458 m è la cima più alta del Lazio. Mount Gorzano is the highest mountain in the Monti della Laga. It straddles between Abruzzo and Lazio, on the border between the province of Teramo and that of Rieti (until 1927 was entirely in Abruzzo, and evidence of this was once also known as Monte di Roseto with reference to the then district formed by the common current Cortino and Crognaleto). With its 2458 m is the highest peak of Lazio.
I monti di Gualdo Tadino 6 ottobre 2019 con coccinelle finali
I monti di Gualdo Tadino 6 ottobre 2019
Con questa escursione toccheremo le cime più alte che sovrastano la Gola della Rocchetta e Gualdo Tadino.
Partendo dal parcheggio dell’eremo/rifugio di Serra Santa e raggiunto l’eremo stesso, ci avvieremo, in leggera salita, fino alla cima di Serra Santa (1423 mt.).
Da qui attraverso le vaste praterie sommitali scenderemo fino al Pian delle Vescole per poi raggiungere la vetta più alta del comprensorio, il monte Penna (1432 mt.).
Tornati sui nostri passi a ca. due terzi del percorso ci aspetta la terza cima, quella del Monte Nero (1412 mt.).
Da qui scenderemo per prati in direzione della Rocchetta, fino ad incontrare un sentiero immerso in una bellissima faggeta che ci porterà sopra alla Balza di Mezzogiorno a picco sopra Gualdo.
Quindi, con una ripida ma breve salita, ritorneremo al Rifugio e al parcheggio.
La maggior parte del percorso si svolge su estese praterie sommitali, dove, grazie alle abbondanti nevicate e piogge, si raccoglie l’acqua che sgorga copiosa dalle numerose sorgenti del comprensorio.
I continui cambi di versante ci faranno ammirare panorami sempre di grande bellezza.
LE COLLINE PETTINATE TRA BEVAGNA E CANNARA 20 OTTOBRE 2019
Il commino di oggi ci porta attraverso una facile escursione alla scoperta di due borghi poco conosciuti adagiati sulle colline che sovrastano il tratto di Valle Umbra compreso tra Bevagna e Cannara, che hanno origini romane antichissime e ritrovamenti risalenti all’età del ferro.
Limigiano il cui nome sembra derivare dal limite sano, in quanto situato in prossimità di grandi paludi in tempi romani, ha come struttura più antica l’Abazia di Sant’Angelo.
Castelbuono nel cui castello coesistevano ben 5 chiese di cui oggi rimane nella sommità solamente quella di S. Maria Assunta con all’interno affreschi del Fantino e di altri pittori anonimi.
Nel 2012 a testimonianza dell’importanza e della bellezza di questi luoghi venne realizzato il progetto del “Parco della Scultura”, un itinerario turistico unico dove le opere d’arte fanno da padrone ed il panorama di mille colori della nostra terra incanta chi si sofferma ad ammirarlo.