Le Creste del Torrone e Cima del Vettore dei Sibillini 29 luglio 2018

Le Creste del Torrone e Cima del Vettore dei Sibillini 29 luglio 2018
Lungo ed impegnativo trekking che ci farà toccare le diverse “sponde” del monte Vettore.

Dopo aver lasciato qualche auto a Forca di Presta ci si recherà presso la Fonte di S. Lorenzo da dove inizierà la nostra ascensione fino a Forca Viola (begli scorci su Castelluccio e i suoi piani).

Da qui si scenderà nella valle del Pilato fino ad arrivare, poco prima delle svolte per Foce, all’imbocco del sentiero che, costeggiando la valle della Tagliola, ci porterà fino alle creste del Vettore che si percorreranno fino alla cima più alta dei Sibillini.

Il percorso in cresta è caratterizzato dalle magnifiche vedute sui monti circostanti e sulle colline marchigiane digradanti verso l’Adriatico e prevede alcuni tratti di facili roccette nella salita al monte Torrone e al Sasso d’Andrè.

Dalla cima del Vettore si scenderà fino a Forca di Presta da dove ci si recherà a recuperare le auto lasciate presso l’inizio dell’escursione.

Long and demanding trekking that will make us touch the different “shores” of Mount Vettore.

After averagely leaving a car from Forca di Presta we go to the Fonte di S. Lorenzo from where our climb up to Forca Viola (nice views on Castelluccio and its floors).

From here you will descend into the valley of the Pilate until you arrive, just before the turns for Foce, at the beginning of the path that, along the valley of the Tagliola, leads us to the ridges of the Carrier that you travel to the highest peak of the Sibillini.

The ridge path is characterized by the magnificent views of the surrounding mountains and the hills of the Marche sloping down to the Adriatic and provides some easy stretches in the climb to Mount Torrone and Sasso d’Andrè.

Acera e il Monte Maggiore

Un semplice ma caratteristico percorso che si snoda in quota in una località strategica dal punto di
vista panoramico. La particolarità del tracciato fa sì che si possa godere delle viste che si affacciano a
fasi alterne sia sulla Valle Umbra che sulla Valnerina, dove lo sguardo può spaziare a perdita d’occhio
lungo i dolci ed irregolari profili delle catene del nostro Appennino.
La partenza dal Suggestivo castello di Acera, interamente ristrutturato in tempi recenti, permette ai
visitatori di conoscere un piccolo e poco noto castello che vede la sua nascita nel lontano 1296.
Dell’originario castello rimangono la porta d’ingresso, alcune torri e tratti di mura che ne mantengono
l’aspetto medievale. Il nome deriva dalla presenza di folti boschi di acero e cerro nelle vicinanze, che
nel periodo autunnale regalano calde pennellate di colore.
Il percorso ad anello intorno al monte Maggiore (1.430 m) permette il susseguirsi di panorami sempre
nuovi e, data la quota, sempre vasti.A simple but distinctive path that winds at high altitude in a strategic location from the point of
panoramic view. The particularity of the track means that you can enjoy the views that look out to
ups and downs both on Valle Umbra that Valnerina, where one can enjoy the eye
along the gentle and irregular profiles of the Apennines chains.
The departure from the suggestive castle of Acera, fully renovated in recent times, allows
visitors get to know a small and little-known castle that sees its birth back in 1296.
Original castle remain the front door, some towers and parts of the walls that maintain
the medieval aspect. The name comes from the presence of thick forests of maple and oak nearby, which
in autumn give warm color brushstrokes.
The circular route around Mount Major (1,430 m) allows a succession of increasingly views
new and, given the share, always vast

Le Passaiole di Monte Maggio Gualdo Tadino

Le Passaiole di Monte Maggio Gualdo Tadino maggio 2014
Le Passaiole sono due stretti sentieri che attraversano il movimentato ambiente roccioso del versante ovest del mte le Senate il quale, col gemello mte Maggio, si erge sopra la Valsorda di Gualdo Tadino.

Partendo dal parcheggio dell’amena valle si sale, dapprima su sentiero e successivamente per prati,
fino alla sommità del mte Maggio (1360 mt) da dove si godono belle viste sui monti e vallate del
Fabrianese e del Gualdese. The Passaiole are two narrow paths through the busy environment of the rocky slope
West mte the Senate who, with the twin mte May, rises above the Valsorda of Gualdo Tadino.
From the car park of the pleasant valley you climb, first on the path and then to lawns,
to the summit of mte May (1360 meters) from where you enjoy beautiful views of the mountains and valleys of
Fabriano and Gualdese.

Eremo di Montecorona e il Frutteto antico – The old orchard

2 ottobre 2016 Con questa escursione andremo a conoscere due importanti siti religiosi della nostra regione e successivamente un’azienda agricola del tifernate dedita al recupero di antiche specie di frutta.

Il nostro cammino inizia dall’Abbazia medievale di San Salvatore di Montecorona di cui visiteremo la
bella chiesa per poi salire utilizzando un antico percorso quasi completamente selciato e immerso in
un fitto bosco fino all’Eremo situato a ca. 700 mt sulla cima del monte omonimo. Da qui scenderemo
sul versante opposto e, con un percorso ad anello, riprenderemo il sentiero di salita.
Dopo la sosta pranzo raggiungeremo l’azienda della Fondazione Archeologia Arborea per una visita
guidata al frutteto dove potremo conoscere varietà di frutta solo fino a pochi anni fa dati per scomparsi.
This tour will enable you to know two important religious sites of our region and
then a farm of tifernate dedicated to the recovery of old fruit species. The
our journey begins medieval Abbey of San Salvatore Montecorona of which will visit the
beautiful church and then climb using an ancient path almost completely paved and surrounded by
a dense forest to the hermitage located ca. 700 meters on top of the homonymous mountain. From here descend
on the opposite side and, with a circular route, we resume the path of ascent.
After the lunch break we will reach the company of Arborea Archaeology Foundation for a visit
tour of the orchard where we can learn about fruit varieties only until a few years ago data
for disappeared.

Assisi

Assisi  è un comune italiano di 28 428 abitanti[4] della provincia di Perugia in Umbria. 2016.
È conosciuta per essere la città in cui nacquero, vissero e morirono san Francesco, patrono d’Italia, e santa Chiara.Il territorio comunale assisano comprende porzioni sia pianeggianti sia collinari che di bassa montagna. La città serafica grazie alla sua posizione posta in collina ed affacciata sulla Valle Umbra, presenta un clima gradevole ma di transizione tra l’area di pianura ad ovest e quella più montuosa ad est, con estati calde ma non afose ed inverni non eccessivamente rigidi. Caratteristica invernale sono le temperature percepite dal corpo umano a seguito dei freddi venti di tramontana che scorrono lungo il bordo nord occidentale del Monte Subasio, poiché solitamente tendono ad essere intensi, ed il loro wind chill associato è di vari gradi sotto lo zero. Una volta o due l’anno fa comparsa nella città anche la neve, ma grazie alla propria posizione riparata, molto difficilmente cade in quantità rilevanti. La primavera e l’autunno tendono ad essere piovose e piuttosto tiepide.

Le aree del territorio assisiate che sono situate nella Valle Umbra presentano invece un clima, rispetto alla città, caratterizzato da estati leggermente più calde e talvolta afose a causa del maggior tasso di umidità, mentre nel periodo autunnale ed invernale nelle giornate di cielo sereno sono spesso ricoperte dalla nebbia che talvolta perdura per tutto l’arco della giornata.

In inverno possono prodursi brinate sia in città, sia nella valle sottostante, con temperature notturne anche ben al di sotto degli zero gradi. Il territorio a nord del capoluogo comunale, che si protrae verso i comuni di Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Valfabbrica, è di tipo collinare-bassa montagna, e presenta pertanto un clima più simile a quello montano, con estati non troppo calde e solitamente ventilate, mentre gli inverni risultano talvolta rigidi con nevicate localmente abbondanti soprattutto a seguito delle irruzioni di aria fredda da nord-est.

I castellieri dei Trinci sul sentiero VUT a Capodacqua di Foligno

Giro molto vario che ci permetterà di “scoprire” parte dei monti che fanno da contorno al borgo diCapodacqua di Foligno.
Si parte dal parcheggio del paese e nei pressi della magnifica rocca dei Trinci,
da poco restaurata, si incomincia a salire decisamente dapprima tra uliveti e poi immersi nei boschi.
Giunti a quota 700 si piega decisamente verso est e costeggiando la valle di Rio si arriva all’omonimo
paesino, da qui si continua a salire fino ad incrociare la carrareccia per Afrile che, dopo qualche decina
di metri, si lascia per salire sui monti che sovrastano il paese (altezze intorno ai 1000 mt.). Si
ridiscende fino ad arrivare a Fondi e da qui risalire al monte Burano, mt. 1129 altitudine massima del
percorso. Lasciata la cima si ridiscende a Capodacqua percorrendo il sentiero VUT che ci permetterà,
anche, di toccare il castello di Gallano, altro bell’esempio di ristrutturazione di un borgo medievale.
varied tour that will allow us to “discover” side of the mountains that surround the village of
Capodacqua di Foligno. It starts from the village car park and near the magnificent castle of Trinci,
recently restored, it starts to climb steeply at first and then by olive trees in the woods.
Reach a height of 700 is definitely turns east and along the Rio valley you get the eponymous
village, from here continue to climb until you reach the cart track for Afrile that after a few dozen
meters, is left to climb the mountains that overlook the town (heights around 1000 mt.). Yes
back down until you get to the Funds and from there back to the upstream Burano, mt. Maximum altitude of 1129
path. Leaving the peak, it goes back to Capodacqua VUT along the path that will allow us,
Also, touching Castle Gallano, another fine example of renovation of a medieval village.

Monte Le Senale la fioritura su Gualdo Tadino 28 maggio 2017

Con questo percorso andremo a “conquistare” tre dei monti che, al confine con le Marche, fanno da corona a Gualdo Tadino. Si tratta de Le Senale (1324 mt) del quale percorreremo anche le Passaiole,

sentierini che attraversano il roccioso lato Ovest, poi saliremo sul mte Maggio (1359 mt) dal quale si
godono bei panorami sia verso le Marche che l’Umbria, infine ridiscesi in Valsorda, affronteremo la
salita al mte Serra Santa (1423 mt) per poi dirigerci alla volta dell’omonimo Eremo e scendere di
nuovo al punto di partenza. Gli ambienti attraversati saranno molto vari: rocce, prati con magnifiche
fioriture e bei boschi, soprattutto faggete.
With this route we will “conquer” three of the mountains that, at the border with the Marche, make
Crown to Gualdo Tadino. This is Le Senale (1324 mt), which we will also walk along the Passaiole,
Paths crossing the rocky west side, then we will go up to May (1359 mt) from which you
They enjoy beautiful views both to the Marche and Umbria, finally to Valsorda, we will face the
Climb up to the Serra Santa (1423 mt) to then head to the homonymous Eremo and get off at
New to the starting point. The environments crossed will be very varied: rocks, beautiful meadows
Blooms and beautiful forests, especially beech trees.

Le Creste del Torrone e Cima del Vettore dei Sibillini 29 luglio 2018

Le Creste del Torrone e Cima del Vettore dei Sibillini 29 luglio 2018
Lungo ed impegnativo trekking che ci farà toccare le diverse “sponde” del monte Vettore.

Dopo aver lasciato qualche auto a Forca di Presta ci si recherà presso la Fonte di S. Lorenzo da dove inizierà la nostra ascensione fino a Forca Viola (begli scorci su Castelluccio e i suoi piani).

Da qui si scenderà nella valle del Pilato fino ad arrivare, poco prima delle svolte per Foce, all’imbocco del sentiero che, costeggiando la valle della Tagliola, ci porterà fino alle creste del Vettore che si percorreranno fino alla cima più alta dei Sibillini.

Il percorso in cresta è caratterizzato dalle magnifiche vedute sui monti circostanti e sulle colline marchigiane digradanti verso l’Adriatico e prevede alcuni tratti di facili roccette nella salita al monte Torrone e al Sasso d’Andrè.

Dalla cima del Vettore si scenderà fino a Forca di Presta da dove ci si recherà a recuperare le auto lasciate presso l’inizio dell’escursione.

Long and demanding trekking that will make us touch the different “shores” of Mount Vettore.

After averagely leaving a car from Forca di Presta we go to the Fonte di S. Lorenzo from where our climb up to Forca Viola (nice views on Castelluccio and its floors).

From here you will descend into the valley of the Pilate until you arrive, just before the turns for Foce, at the beginning of the path that, along the valley of the Tagliola, leads us to the ridges of the Carrier that you travel to the highest peak of the Sibillini.

The ridge path is characterized by the magnificent views of the surrounding mountains and the hills of the Marche sloping down to the Adriatic and provides some easy stretches in the climb to Mount Torrone and Sasso d’Andrè.

Da Ponze di Trevi al Castello di Orsano 9 febbraio 2020

Si partirà dalla frazione di Ponze (Trevi) per arrivare al castello di Orsano (Sellano) che visiteremo insieme.

Questo luogo fu oggetto in tempi storici di innumerevoli diatribe, in particolare tra Trevi e Spoleto, che ne contendevano il dominio.

Le zone che attraverseremo erano vocate, soprattutto in passato, al pascolo di bovini, equini ed ovini che incontreremo strada facendo. In queste zone, ancora molto selvagge, trovava riparo e risorse il lupo, splendido quanto combattuto predatore.

Altolina Cascate del Menotre novembre 2019

Il Parco dell’Altolina si sviluppa dall’abitato di Belfiore fino al castello di Pale, attraversato dal fiume Menotre che proprio in questo tratto molto stretto compie numerosi e spettacolari salti e si incanala in fessure della roccia per ricomparire più a valle con bellissime cascate.
La valle del Menotre (prende il nome dal fiume stesso) si trova in una delle zone più belle e spettacolari del territorio folignate si snoda in un paesaggio impervio ma ricco di biodiversità, infatti è una delle zone più interessanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico dell’Appenino Umbro-Marchigiano.
L’ambiente colonizzato dai monaci che si erano diffusi in gran parte dell’Appennino, e una testimonianza della presenza ascetica del posto, che è data dal magnifico Eremo di Santa Maria Giacobbe, ha sviluppato sin dall’antichità nella zona varie attività legate all’uso dell’acqua, fra le quali si ricordano le numerose gualcherie prima per la lana e poi per la carta e i mulini per i cereali e per l’olio.
I monaci e l’acqua hanno fatto nel passato la fortuna di questo territorio e il controllo di questo elemento era fondamentale; fu è così che nel medioevo a difesa delle attività ( quasi un polo industriale ) sono nati i castello di Pale e Belfiore.
In seguito si sviluppò in particolare la produzione della carta e i due centri divennero punti cruciali della produzione italiana.
Lo sviluppo delle cartiere è testimoniato da alcuni documenti del 1360 e del 1371 dove si evince che queste gualchiere sono veri e propri opifici in cui si fabbrica la carta.
Nel 1465 la carta di Pale è famosissima in tutta Italia; un documento dice che un monaco tal Beato Giacomo della Marca venuto a Foligno per sedare discordie intestine ricevette come ringraziamento dai dirigenti del Comune una risma di “carta di Pale”.
Nel 1590 il Signor Angelo Rocca bibliotecario del Vaticano dice che la carta prodotta nelle cartiere di Pale e Belfiore non trova chi possa uguagliarla in bontà.
Un forte incremento dell’attività produttiva è dato da una Bolla papale emessa da Clemente XIV che concesse nel 1673 ai cartari di Belfiore la libertà di commercio della carta.
Questo sviluppo si protrae per tutto l’ottocento. Nel 1810 tra Pale e Belfiore si contano 16 Cartiere attive che scesero ad 11 nel 1858.
Da ricordare che la prima stampa della Divina Commedia fu fatta a Foligno nel 1442 con la carta delle cartiere di Pale.
Con il sopraggiungere dell’energia elettrica e con la modernizzazione tali attività sono andate sempre di più scemando fino a scomparire ma a noi quel che resta è il fiume con le sue meravigliose cascate e il suo magico ambiente.
Nel paese di Pale è stata allestita un’”Aula Verde” per favorire la conoscenza dell’ambiente ai bambini delle scuole inoltre nel parco sono presenti varie attività di tempo libero quali Canyoning, Scuola di roccia, Trekking e Mountain Bike.