San Salvatore e Verchiano di Foligno 12 agosto 2018

S. Sisto – San Salvatore – Castello di Verchiano
In collaborazione con la Proloco di Verchiano
12/08/2018

L’itinerario inizia dall’abitato di Verchiano, precisamente dal bivio con il sentiero 581 Colfiorito-Sellano, nei pressi dei ruderi della chiesetta di San Sisto.

Da qui si sale dolcemente lungo la carrareccia in un percorso ombreggiato e piacevole girando intorno al monte Nagni.
Alla ‘troscia’ artificiale si aggira monte Cui dal versante orientale e, giunti alla strada Verchiano-Curasci, si sale a San Salvatore Piccolo, importante santuario posto alla sommità dell’omonimo monte a 1144 m di altitudine.

In origine era un’abbazia benedettina e i primi documenti che la menzionano risalgono al 1333-1334. Il beato Paoluccio Trinci morì nel santuario nel 1390 e vi fu sepolto, il suo corpo venne traslato a Verchiano circa un secolo dopo.

In questo splendido posto panoramico gusteremo una colazione tipica prodotta dalla proloco di Verchiano, inoltre qui sarà possibile effettuare rifornimento d’acqua.

Nel rientro lungo il percorso attraverseremo il vecchio Castello di Verchiano e poco dopo saremo giunti al punto di partenza.

The itinerary starts from the town of Verchiano, precisely from the junction with the path 581 Colfiorito-Sellano, near the ruins of the church of San Sisto.

From here you climb gently along the dirt track in a shady and pleasant path turning around Mount Nagni.
The artificial ‘troscia’ wanders Mount Cui from the eastern side and, upon reaching the Verchiano-Curasci road, one ascends to San Salvatore Piccolo, an important sanctuary located at the top of the homonymous mountain at an altitude of 1144 m.

Originally it was a Benedictine abbey and the first documents mentioning it date back to 1333-1334. The blessed Paoluccio Trinci died in the sanctuary in 1390 and was buried there, his body was moved to Verchiano about a century later.

In this splendid panoramic place we will taste a typical breakfast produced by the proloco of Verchiano, moreover here it will be possible to supply water.

Returning along the path we will cross the old Verchiano Castle and shortly after we will have reached the starting point.

Acera e il Monte Maggiore

Un semplice ma caratteristico percorso che si snoda in quota in una località strategica dal punto di
vista panoramico. La particolarità del tracciato fa sì che si possa godere delle viste che si affacciano a
fasi alterne sia sulla Valle Umbra che sulla Valnerina, dove lo sguardo può spaziare a perdita d’occhio
lungo i dolci ed irregolari profili delle catene del nostro Appennino.
La partenza dal Suggestivo castello di Acera, interamente ristrutturato in tempi recenti, permette ai
visitatori di conoscere un piccolo e poco noto castello che vede la sua nascita nel lontano 1296.
Dell’originario castello rimangono la porta d’ingresso, alcune torri e tratti di mura che ne mantengono
l’aspetto medievale. Il nome deriva dalla presenza di folti boschi di acero e cerro nelle vicinanze, che
nel periodo autunnale regalano calde pennellate di colore.
Il percorso ad anello intorno al monte Maggiore (1.430 m) permette il susseguirsi di panorami sempre
nuovi e, data la quota, sempre vasti.A simple but distinctive path that winds at high altitude in a strategic location from the point of
panoramic view. The particularity of the track means that you can enjoy the views that look out to
ups and downs both on Valle Umbra that Valnerina, where one can enjoy the eye
along the gentle and irregular profiles of the Apennines chains.
The departure from the suggestive castle of Acera, fully renovated in recent times, allows
visitors get to know a small and little-known castle that sees its birth back in 1296.
Original castle remain the front door, some towers and parts of the walls that maintain
the medieval aspect. The name comes from the presence of thick forests of maple and oak nearby, which
in autumn give warm color brushstrokes.
The circular route around Mount Major (1,430 m) allows a succession of increasingly views
new and, given the share, always vast

Appennino e i castelli a guardia della Via della Spina

Itinerario che attraversa “le nostre montagne” aprendosi a spettacolari panorami degli Appennini, visita di antichi borghi ed aree caratteristiche attrezzate. In particolare, Castrum Cammori d’origini romano – longobarde, a controllo della Via della Spina – collegamento tra Passo di Plestia (Colfiorito) e Spoleto.

Benché perse d’importanza nel III secolo con la costruzione della Via Flaminia per il collegamento con Roma, conservò la sua valenza economica quale tracciato di tratturi transumanti che collegavano le aree laziali con i pascoli estivi dell’Appennino.

08:30 Parcheggio auto area centro sociale Molini d’Orsano (700 m) ed illustrazione itinerario.
08:30 – 10:00 Tratta Molini – Colletrampo – Torre di Cammoro (800 m) – Castello di Cammoro (958 m).
10:00 – 10:30 Visita del borgo ed osservazione Appennini attraverso cannocchiale panoramico (dal Monte Bove al Redentore)
10:30 – 11:00 Ascensione fino incrocio di 3 carrarecce (1.000 m): 1^ per e da per Cammoro, 2^ per e da San Paterniano e 3^ che aggira sul versante occidentale il Monte Aglie (1.116 m).
11:00 – 12:00 Tratta leggera discesa fino ad Area San Paterniano (950 m).
12:00 – 12:30 Visita dell’Area e della chiesa intitolata al Santo.
Itinerary crossing “our mountains” opening to spectacular views of the Apennines, visit of ancient villages and equipped areas. In particular, Castrum Cammori of Roman – Longobarde, controlled by the Via della Spina – connection between the Passo di Plestia (Colferito) and Spoleto.

Though lost in importance in the 3rd century with the construction of Via Flaminia for connection with Rome, it retained its economic value as a trace of transmutating traditions linking the Lazio areas with the summer pastures of the Apennines.

Da Cammoro a Postignano di Sellano

Postignano è una frazione del comune di Sellano in Valnerina (Umbria), caratterizzata da un borgo medievale denominato anche “Castello di Postignano” un castello di pendio le cui origini rimontano ai secoli XI-XIII, che domina la valle del Vigi e le strade che dalla Valnerina conducono a Spoleto e Foligno. Fu conteso a lungo tra Foligno e Spoleto, alla quale nel 1429 fornì uomini e mezzi per la guerra contro i ghibellini.

Si tratta di un borgo triangolare, nel cui vertice a monte è situata una torre esagonale, dalla quale si dipartivano le mura perimetrali; l’architetto statunitense Norman Carver negli anni tra il 1967 e il 1975 lo definì “l’archetipo dei borghi collinari italiani” in un libro pubblicato in America nel 1979 con il titolo Italian Hilltowns, che ha in copertina proprio una foto di Postignano.

Particolarmente degna di nota è la chiesa di S Lorenzo, detta anche della SS Annunziata, a navata unica e copertura a due spioventi su capriate, con la sua caratteristica facciata dall’andamento curvilineo e irregolare. Dell’apparato decorativo della chiesa primitiva si è conservato un dipinto murale di scuola folignate, di notevolissima qualità e originalità, databile sul finire del XV sec. raffigurante una “Crocefissione” con i dolenti: la Vergine e San Giovanni e alla destra di quest’ultimo un San Michele Arcangelo rappresentato all’interno di un’edicola trilobata. Rimane poi, sulla stessa parete di fondo, una parte consistente di un grandioso apparato decorativo databile alla seconda metà del sec. XVI e attribuibile alla cerchia dei De Magistris, pittori marchigiani noti anche come i Caldarola, dal nome del loro paese di origine.

Tutti gli affreschi stati sottoposti a recupero, consolidamento e restauro, come anche le porzioni di intonaco originale. Progressivamente spopolatosi negli anni Cinquanta e Sessanta, come la maggior parte degli insediamenti collinari dell’Italia centrale fuori dalle grandi vie di comunicazione, Castello di Postignano fu dichiarato poi di interesse nazionale ed è oggi sottoposto a vincolo paesaggistico e architettonico rispettivamente dalla Regione Umbria e dal Ministero dei Beni culturali. Il borgo è oggi pressoché interamente restaurato sulla base di un progetto approvato dalla Soprintendenza ai beni culturali di Perugia e dalla Provincia, per quanto riguarda il rispetto della normativa antisismica. Durante il restauro sono stati scoperti ambienti di cui si era persa la memoria e sono stati ritrovati attrezzi artigianali, oggetti di vita domestica, letture e oggetti sacri, talvolta rinvenuti in nicchie murate. Questa documentazione sarà esposta nelle “Stanze della memoria”, il piccolo Museo in via di allestimento in alcune ex stalle, per testimoniare la storia e la vita del borgo.

L’intero borgo del Castello di Postignano, oggi meravigliosamente recuperato è stato riportato alla vita da uno straordinario e meticoloso lavoro di restauro, progettato e supervisionato da due architetti italiani, che per primi si sono innamorati del posto, sognando di farlo rivivere… Dal 2014, questo sogno è diventato realtà, Postignano è animato nuovamente dal passeggio serale, dal risuonare delle note dei concerti e dalle romantiche finestre finalmente illuminate. è qui nel cuore dell’Umbria, a pochi minuti da altri incantevoli borghi storici e tesori d’arte, in uno scenario verde ed incontaminato della straordinaria Valnerina, che troverete le sue meravigliose 60 case raccolte attorno alla torre ed alla incantevole Chiesa affrescata. Splendidamente restaurato e dotato dei più moderni confort e servizi è tornato ad essere un luogo magico e affascinante come pochi ne potrete vedere in Italia. Il Borgo di Postignano non nasce come una semplice operazione immobiliare, ma dal sogno di ridare vita ad uno straordinario piccolo gioiello.
Postignano is a fraction of the town of Sellano in Valnerina (Umbria), characterized by a medieval village also called “Castello di Postignano” a hillside castle whose origins date back to the XI-XIII centuries, overlooking the Vigi valley and the roads that from Valnerina they lead to Spoleto and Foligno. It was long contested between Foligno and Spoleto, to which in 1429 it provided men and means for the war against the Ghibellines.

It is a triangular village, with a hexagonal tower at its top, from which the perimeter walls branch off; the American architect Norman Carver in the years between 1967 and 1975 called it “the archetype of the Italian hilltop villages” in a book published in America in 1979 with the title Italian Hilltowns, which has on its cover a photo of Postignano.

San Salvatore e Verchiano di Foligno 12 agosto 2018

S. Sisto – San Salvatore – Castello di Verchiano
In collaborazione con la Proloco di Verchiano
12/08/2018

L’itinerario inizia dall’abitato di Verchiano, precisamente dal bivio con il sentiero 581 Colfiorito-Sellano, nei pressi dei ruderi della chiesetta di San Sisto.

Da qui si sale dolcemente lungo la carrareccia in un percorso ombreggiato e piacevole girando intorno al monte Nagni.
Alla ‘troscia’ artificiale si aggira monte Cui dal versante orientale e, giunti alla strada Verchiano-Curasci, si sale a San Salvatore Piccolo, importante santuario posto alla sommità dell’omonimo monte a 1144 m di altitudine.

In origine era un’abbazia benedettina e i primi documenti che la menzionano risalgono al 1333-1334. Il beato Paoluccio Trinci morì nel santuario nel 1390 e vi fu sepolto, il suo corpo venne traslato a Verchiano circa un secolo dopo.

In questo splendido posto panoramico gusteremo una colazione tipica prodotta dalla proloco di Verchiano, inoltre qui sarà possibile effettuare rifornimento d’acqua.

Nel rientro lungo il percorso attraverseremo il vecchio Castello di Verchiano e poco dopo saremo giunti al punto di partenza.

The itinerary starts from the town of Verchiano, precisely from the junction with the path 581 Colfiorito-Sellano, near the ruins of the church of San Sisto.

From here you climb gently along the dirt track in a shady and pleasant path turning around Mount Nagni.
The artificial ‘troscia’ wanders Mount Cui from the eastern side and, upon reaching the Verchiano-Curasci road, one ascends to San Salvatore Piccolo, an important sanctuary located at the top of the homonymous mountain at an altitude of 1144 m.

Originally it was a Benedictine abbey and the first documents mentioning it date back to 1333-1334. The blessed Paoluccio Trinci died in the sanctuary in 1390 and was buried there, his body was moved to Verchiano about a century later.

In this splendid panoramic place we will taste a typical breakfast produced by the proloco of Verchiano, moreover here it will be possible to supply water.

Returning along the path we will cross the old Verchiano Castle and shortly after we will have reached the starting point.